Il Consiglio federale adotta i parametri per una riforma dell’imposta preventiva

Berna, 26.06.2019 – Nella seduta del 26 giugno 2019, il Consiglio federale ha deciso di riprendere i lavori relativi alla riforma dell’imposta preventiva, che attualmente è sospesa. A tal fine, ha adottato i pertinenti obiettivi e parametri. In autunno dovrebbe essere presentato il progetto per la procedura di consultazione.

Il Consiglio federale intende rafforzare il mercato dei capitali di terzi in Svizzera ed estendere la funzione di garanzia dell’imposta preventiva nel nostro Paese. Per quanto riguarda i parametri, esso si è basato fondamentalmente su quelli definiti dalla sottocommissione istituita dalla Commissione dei tributi e dell’economia del Consiglio nazionale (CET-N). Anche la sottocommissione è stata incaricata di elaborare un progetto di riforma dell’imposta preventiva (Iv. Pa. 17.494) e coordina pertanto i propri lavori con quelli del Consiglio federale.

Un elemento centrale della proposta di riforma è l’esenzione dal pagamento dell’imposta preventiva sugli investimenti svizzeri fruttiferi di interessi per le persone giuridiche svizzere e gli investitori esteri. In questo modo è possibile rafforzare notevolmente il mercato svizzero dei prestiti. Un altro elemento è l’estensione della funzione di garanzia dell’imposta preventiva per le persone fisiche in Svizzera, con il quale si intende combattere la sottrazione d’imposta. L’attuazione tecnica di questi elementi chiave comporta nuovi compiti per le banche e, potenzialmente, anche per l’Amministrazione.

Questa proposta di riforma determina una riduzione delle entrate stimata in 200 milioni di franchi l’anno. La Confederazione deve assumersi il 90 per cento di questo importo, i Cantoni il 10 per cento. Per contro, il rafforzamento del mercato dei capitali genera un aumento dinamico delle entrate per Confederazione, Cantoni e Comuni. A queste entrate si aggiunge il gettito supplementare risultante dal rafforzamento della funzione di garanzia dell’imposta. Il rapporto costi-benefici della riforma è quindi estremamente favorevole. I parametri fissati dal Consiglio federale permettono di raggiungere gli obiettivi perseguiti e nel contempo il sistema proposto è meno complesso rispetto ad altre varianti di riforma. Con il suo progetto il Consiglio federale tiene conto delle preoccupazioni espresse dal settore finanziario a proposito dell’onere amministrativo e dei rischi di responsabilità. Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha ricevuto dei mandati di verifica relativi anche all’onere amministrativo e ai rischi di responsabilità.

Prima di prendere una decisione, il Consiglio federale si è informato nel merito attraverso due studi delle società BAK Economics e KPMG, commissionati dal DFF.

Il Consiglio federale è del parere che attualmente non sia possibile realizzare una profonda riforma fiscale a seguito di una riduzione delle entrate pari a diversi miliardi. Una siffatta riforma contemplerebbe la completa abolizione della tassa di negoziazione (minori entrate fino a 1,2 mia. fr.) e/o e una diminuzione dell’aliquota d’imposta sui redditi di partecipazione nell’ambito dell’imposta preventiva (minori entrate per 1,6 mia. fr. secondo lo studio di KPMG).

SOURCE: admin.ch