Berna, 28.08.2019 – Nel quadro dell’Accordo di Parigi sul clima, la Svizzera si è impegnata a dimezzare entro il 2030 le sue emissioni di gas serra rispetto al livello del 1990. In base alle nuove conoscenze scientifiche del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, nella sua seduta del 28 agosto 2019 il Consiglio federale ha deciso di inasprire tale obiettivo: dal 2050 la Svizzera non deve più emettere gas serra. In tal modo il nostro Paese soddisfa l’obiettivo convenuto a livello internazionale di limitare il riscaldamento climatico al massimo a 1,5 °C rispetto all’era preindustriale.
Con la firma dell’Accordo di Parigi sul clima, il Consiglio federale ha annunciato di voler ridurre entro il 2050 del 70–85 per cento le emissioni della Svizzera. Questo obiettivo a lungo termine si basava sulle conoscenze acquisite dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), secondo cui occorreva limitare il riscaldamento globale a meno di due gradi al fine di prevenire gravi conseguenze per l’uomo e la biodiversità. Nel 2018, l’IPCC ha mostrato che profondi mutamenti degli ecosistemi potrebbero insorgere già con un aumento della temperatura di 1,5 gradi e che è quindi necessario raggiungere un bilancio netto delle emissioni pari a zero molto prima del termine fissato. Successivamente, il Consiglio federale ha incaricato l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) di riesaminare gli obiettivi climatici a lungo termine e di sviluppare le possibilità di intervento. Il 26 giugno 2019, nel corso della discussione sulle priorità della Svizzera per l’Assemblea generale dell’ONU 2019, il Consiglio federale ha infine stabilito di voler aumentare l’obiettivo di riduzione delle emissioni del nostro Paese fino al 2050.
Obiettivo climatico 2050: saldo netto delle emissioni pari a zero
Il 28 agosto 2019 il Consiglio federale ha precisato tale obiettivo di riduzione e deciso che entro il 2050, la Svizzera non dovrà emettere più gas serra di quanto i pozzi di CO2 naturali e tecnici siano in grado di assorbire. Ciò significa un saldo netto delle emissioni pari a zero entro il 2050. Detto approccio consente al nostro Paese di garantire il proprio obiettivo di limitare al massimo a 1,5 gradi il riscaldamento globale. La Svizzera si allinea quindi ai numerosi Paesi che puntano a un saldo netto delle emissioni pari a zero entro il 2050. La Svizzera è particolarmente colpita dei cambiamenti climatici poiché le temperature sul nostro territorio aumentano in misura doppia rispetto alla media mondiale.
L’annuncio dell’obiettivo non implica nessun impegno immediato a livello internazionale per la Svizzera. Le future revisioni della legge sul CO2 consentiranno di attuare tale obiettivo. Quest’ultimo non è pertanto un elemento della revisione totale della legge sul CO2 fino al 2030, che sarà probabilmente trattata dal Consiglio degli Stati durante la prossima sessione autunnale.
Il nuovo obiettivo per il 2050 sarà presentato al Segretariato delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico al più tardi nel febbraio 2020.
Strategia climatica 2050
L’obiettivo climatico 2050 è il fondamento della Strategia climatica 2050 della Svizzera. Tutti i Paesi che hanno firmato l’Accordo di Parigi devono trasmettere entro fine 2020 al Segretariato delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico i rispettivi obiettivi climatici a lungo termine. In Svizzera, le emissioni di CO2 provenienti dal traffico, dagli edifici e dall’industria possono essere ridotte fino al 95 per cento entro il 2050 utilizzando le tecnologie attuali e le energie rinnovabili. Anche i gas serra, ad esempio il metano e il protossido di azoto generati dall’agricoltura, presentano un potenziale di riduzione. Inoltre, la riduzione delle emissioni all’estero è parte integrante della strategia.
Per compensare le emissioni rimanenti, oltre ai pozzi naturali di CO2 (p. es. boschi e suoli), in futuro saranno utilizzate anche tecnologie in grado di sottrarre gas serra dall’atmosfera e immagazzinarli in misura duratura (cfr. link più sotto). L’industria svizzera e la ricerca svolgono un ruolo importante nello sviluppo di tecnologie di questo genere.
L’UFAM elabora la Strategia climatica 2050 in collaborazione con altri uffici federali. Il Consiglio federale si occuperà di detta strategia fino a dicembre 2020. Le Prospettive energetiche 2050 dell’Ufficio federale dell’energia (UFE) rappresentano una base importante in tal senso.