Il caso Lotito-Salernitana ha di recente portato il trust, uno strumento di strutturazione patrimoniale di origine anglosassone il cui utilizzo in Italia è ormai consolidato, al centro del dibattito anche del mondo sportivo. Con il trust, il disponente affida dei beni ad un trustee affinché questo li amministri secondo le regole dettate nell’atto di trust, il tutto nell’interesse di uno o più beneficiari, ovvero per il perseguimento di uno scopo specifico.
L’istituto è quindi ugualmente particolarmente idoneo a supportare gli atleti nella definizione di piani di utilizzo del proprio patrimonio, aiutandoli a tutelarsi dai molteplici rischi ai quali li espone l’esercizio della loro attività.
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