Il 2023 potrebbe rappresentare una svolta per la tassazione delle imprese di Hong Kong. L’Inland Revenue Amendment Bill 2022 sulla tassazione di specifici redditi di origine estera, pubblicato il 28 ottobre 2002, è ora all’esame del Consiglio legislativo di Hong Kong e dovrebbe entrare in vigore nel 2023, coinvolgendo sia le società sia i trust.
Per la prima volta nella sua storia, i redditi di origine estera saranno tassati a Hong Kong quando saranno percepiti localmente da determinate società o entità commerciali; questo avverrà indipendentemente dal luogo in cui tali redditi sono stati generati. Un approccio totalmente nuovo che cambierà il modo in cui i gruppi e le società multinazionali fanno business a Hong Kong.
Il progetto di modifica legislativa è stato avviato in risposta alle pressioni dell’Unione Europea, preoccupata di una potenziale “doppia non imposizione” legata al regime di esenzione dei redditi di fonte estera (FSIE) attuato da Hong Kong per alcune tipologie di redditi passivi.
Per evitare di essere inserita dall’UE nella lista nera delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali, nell’ottobre 2021 il governo di Hong Kong si è impegnato pubblicamente a modificare la propria legislazione fiscale entro la fine del 2022, con l’obiettivo di attuare il nuovo regime FSIE da gennaio 2023.
Hong Kong ha ribadito che la città continuerà ad aderire al principio della “fonte territoriale” di tassazione sia per quanto riguarda i redditi passivi sia per gli attivi. Allo stesso tempo, il governo locale ha evidenziato che le modifiche legislative proposte si limiteranno a colpire le società che non hanno un’attività economica “sostanziale” a Hong Kong e che fanno uso di redditi passivi per evadere le tasse.
Il nuovo regime FSIE relativo ai redditi passivi offshore ricevuti a Hong Kong si applicherà a: interessi, redditi da proprietà intellettuale, royalties, dividendi e plusvalenze da cessione di azioni o partecipazioni.
Gli emendamenti, se verranno approvati, tasseranno i redditi passivi di origine estera percepiti a Hong Kong da società di gruppi multinazionali, indipendentemente dalla loro sede e dalle dimensioni delle attività e dei ricavi del gruppo. Al contrario, società autonome e realtà locali in cui tutte le entità del gruppo si trovano a Hong Kong non saranno interessate.
Di conseguenza, se un trust detiene una holding di investimento privata che svolge attività commerciali o imprenditoriali a Hong Kong – e il trust e la holding di investimento sono stabiliti in giurisdizioni diverse – la struttura sarà trattata come un’impresa multinazionale. Di conseguenza, qualsiasi guadagno di origine offshore della holding di investimento percepito a Hong Kong sarà soggetto in via preliminare a un’imposta sugli utili secondo il nuovo regime.
Le società (o entità giuridiche equiparabili) che invece soddisfano i requisiti della sostanza economica saranno come detto esenti. Sono previsti “test di sostanza economica” che verificheranno per esempio se la società impiega un numero adeguato di dipendenti qualificati, o se sostiene spese operative sufficienti in logo per le sue specifiche attività economiche. Il Dipartimento delle Entrate di Hong Kong (HK Inland Revenue Department) fornirà gratuitamente pareri giuridicamente vincolanti sul rispetto dei requisiti di sostanza economica.
Attraverso il disegno di legge, il regime fiscale di Hong Kong «sarà perfezionato e rafforzato per combattere meglio l’elusione fiscale transfrontaliera derivante dalla doppia non imposizione»- ha dichiarato il Dipartimento delle Entrate nella sua nota esplicativa, sottolineando anche che sarà messo in atto un pacchetto di misure «per ridurre al minimo l’onere di adempimento fiscale per le società, attenuare la possibile doppia imposizione, aumentare la certezza fiscale e mantenere la competitività fiscale di Hong Kong».
SOURCE: https://www.ird.gov.hk