Al di la dei trust concepiti come strumenti di pubblica utilita, esistono infatti numerosissimi trust non caritatevoli o per beneficiari che, ciononostante, espletano i propri effetti positivi sulla comunita, non di rado ponendo sui privati degli oneri che, altrimenti, graverebbero sullo Stato.
Molti trust, ad esempio, sono votati a promuovere l’istruzione. In questo contesto si annoverano non solo trust senza scopo di lucro, istituiti per agevolare la formazione di studenti svantaggiati per condizioni fisiche, psichiche, economiche o sociali, ma anche trust “privati” mediante i quali le famiglie segregano una parte delle loro disponibilita a vantaggio dei figli che desiderano studiare, aiutandoli e stimolandoli nel raggiungimento dei loro obiettivi e contribuendo, in tal modo, all’alfabetizzazione del Paese.