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L’Argentina introduce un’imposta sul patrimonio per finanziare le spese della pandemia

In data 4 Dicembre, il governo argentino ha approvato una tassa una tantum sul patrimonio con l’obiettivo di mitigare gli effetti della pandemia. Il Progetto di Legge di Solidarietà e Contributo Straordinario (Proyecto de Ley de aporte solidario y extraordinario para ayudar a morigerar los efectos de la pandemia) era stato presentato il 31 agosto e, con la sua ratifica, impatterà circa 12.000 cittadini con un patrimonio superiore a ARS 200 milioni (USD 2 .7 milioni).

L’aliquota fiscale più bassa è stata fissata al 2%, salendo al 3,5% per gli asset detenuti in Argentina e dal valore superiore ai 3.000 milioni di ARS, fino a raggiungere il tetto massimo del 5,25% per coloro che detengono beni all’estero.

L’imposta si applicherà a:

  • residenti, per tutti i loro beni in Argentina e all’estero;
  • residenti all’estero, per tutti i loro beni in Argentina; e
  • residenti all’estero che sono di nazionalità argentina e si trovano in “paesi non cooperanti o giurisdizioni a bassa imposizione”, per tutti i loro beni nel paese e all’estero.

La nuova legge, giustificata dalle “circostanze straordinarie” create dalla pandemia di Covid-19, ha tuttavia suscitato molte critiche in quanto sembra entrare in conflitto con le norme sulla residenza fiscale argentine e con la definizione di residenza concordata tra l’Argentina e i paesi con i quali ha concluso accordi contro le doppie imposizioni.

FONTE: http://www.saij.gob.ar