A seguito di un annuncio del Dipartimento governativo per le imprese, l’energia e la strategia industriale (BEIS), è stata recentemente introdotta nel Regno Unito una procedura di verifica obbligatoria che coinvolge i potenziali amministratori delle aziende britanniche e le persone che detengono un controllo significativo (PSC) con l’obiettivo di aumentare la trasparenza nel mercato.
In particolare, le informazioni saranno accessibili attraverso un registro aperto al pubblico e gli amministratori avranno il diritto di celare solo i propri indirizzi personali di residenza, sebbene questi saranno comunque messi a disposizione delle autorità pubbliche e delle forze dell’ordine.
La Companies House gestisce già un registro simile, il quale conta al suo interno circa 4,2 milioni di società per azioni, ed è stato consultato 9,4 miliardi di volte solo nel 2019. Tuttavia, in passato sono stati sollevati dubbi sull’affidabilità delle informazioni contenute nel registro, con il risultato che l’agenzia ha ora acquisito poteri di indagine che si concretizzeranno in un confronto del proprio patrimonio informativo con i dati detenuti da altre autorità del settore pubblico e privato. Eventuali false informazioni saranno prontamente rimosse, ed i soggetti registrati dovranno fornire prova delle proprie dichiarazioni mediante attestazione da parte di provider di servizi professionali regolamentati.
La preoccupazione maggiore è che questo nuovo sistema abbia un impatto negativo in termini di efficienza, in quanto la verifica dei dati rallenterebbe il processo di registrazione di nuove società, aumentando gli adempimenti burocratici. Per risolvere questo problema, Companies House ha espresso il desiderio di implementare un processo di verifica digitale attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che tuttavia non è stato ancora progettato e potrebbe essere difficile da implementare nel breve periodo
FONTE: www.gov.uk