L’UE vuole criteri comuni per l’individuazione dei beneficiari economici delle entità giuridiche

In seguito alle vicende Panama Papers e LuxLeaks, l’Unione Europea ha adottato misure per garantire la trasparenza della titolarità effettiva delle entità giuridiche e degli istituti giuridici, compresi quelli disciplinati dal diritto o dalle consuetudini degli Stati membri, che hanno un assetto o funzioni affini a quelli dei trust.

Gli stati UE hanno quindi individuato e notificato alla Commissione tutti quegli istituti giuridici dei propri ordinamenti che presentano elementi di affinità con il trust, specificando in aggiunta se fossero presenti leggi interne sul trust e/o se l’ordinamento aderisse alla Convenzione dell’Aja.

La notifica inviata dagli Stati Membri segue le indicazioni dettate dalla V Direttiva Antiriciclaggio, la quale prevede che i trustee o le persone che ricoprono una posizione equivalente in un istituto giuridico affine siano soggetti ad obblighi in merito al mantenimento di informazioni sulla titolarità effettiva.

Le ricerche condotte dalla Commissione Europea hanno evidenziato una certa ambiguità delle notifiche e difficoltà dei vari Stati nel trattare i diversi tipi di istituti giuridici.  Nonostante la V Direttiva obblighi gli Stati a stabilire misure o sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di violazione degli obblighi di cui sopra, si è osservata una generale difficoltà nell’individuare criteri uniformi per la scelta delle sanzioni applicabili.

Obiettivo della Commissione è invece individuare gli istituti giuridici affini al trust sulla base di criteri condivisi da tutti gli Stati Membri, implementando successivamente sistemi sanzionatori egualmente omogenei. Per perseguire questo scopo, sarà probabilmente istituito un gruppo di lavoro dedicato all’interno della Commissione.

FONTE: www.europarl.europa.eu