La nuova Legge spagnola contro le frodi fiscali estende l’elenco delle “giurisdizioni non cooperative”

Il 10 luglio è entrata in vigore la Legge spagnola per la prevenzione e la lotta alle frodi fiscali (Legge 11/2021), che interessa quasi ogni ramo del sistema fiscale spagnolo e riguarda sia le società che le persone fisiche.

In particolare, la legge estenderà l’elenco spagnolo delle “giurisdizioni non cooperative” rispetto a quello dell’UE e dell’OCSE, includendo qualsiasi paese che abbia un regime fiscale dannoso, come ad esempio quelli che hanno un’aliquota dell’imposta sulle società minima o nulla, o che agevolino le società offshore” finalizzate ad allocare utili che non rispecchiano una reale attività economica” nel Paese. L’inclusione nell’elenco sarà indipendente dalla presenza di un trattato contro le doppie imposizioni con la Spagna.

Inoltre, è stata rimossa la norma che esentava dalle regole riguardanti le CFC le società che detengono più del 5% di partecipazione in controllate estere se non si qualificavano come semplici “asset-holder” e disponevano di risorse per gestire la partecipazione. Questa regola si applicherà anche ai privati, rendendo meno attraenti le holding al di fuori dell’UE.

Insieme alle novità fiscali riguardanti le società, la legge ha anche riformato l’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’imposta sul patrimonio, l’imposta sui beni immobili, l’imposta sulle donazioni e sulle successioni e le regole di reporting per le criptovalute. In particolare, le entità che forniscono servizi relativi alle transazioni in valuta virtuale in Spagna dovranno segnalare alle autorità fiscali i proprietari, i beneficiari o gli intermediari autorizzati di criptovalute e le transazioni che effettuano.

FONTE: www.boe.es